Racconti su Finalmarina
Si ballava, si andava al cinema, si viveva tra vicoli e mare. Finalmarina era sicuramente un borgo diverso da oggi, c’era la voglia di rialzarsi, di costruire.
– Luigi Alonzo
Luigi Alonzo non è solo innamorato di Final Marina, ma anche la memoria storica del cambiamento sociale, economico, culturale.
“Si ballava, si andava al cinema, si viveva tra vicoli e mare.
Era sicuramente un borgo diverso da oggi, c’era la voglia di rialzarsi, di costruire”: Luigi Alonzo non è solo innamorato di Final Marina, ma anche la memoria storica del cambiamento sociale, economico, culturale.
A cominciare dal mare: “Oggi la spiaggia è vissuta pochi mesi all’anno dal turismo balneare, nel dopoguerra era parte integrante della città. Era vissuta dai pescatori, c’erano 30 equipaggi che andavano per mare, oggi rimane qualche anziano con la canna”, racconta, forse esagerando un poco, ma nemmeno troppo!
Quello che per molti è considerato un fiore all’occhiello della città, il lungomare Migliorini, per Luigi Alonzo è una sorta di strappo tra mare e borgo: “Serve al turismo, non dico di no, ma dovrebbe essere curato maggiormente, valorizzato.




Resta comunque un confine tra il centro storico e la spiaggia, pochi decenni fa tutti andavano a pescare all’alba e, tornati a riva, si andava a lavorare. Ricordo mio nonno, pescatore al mattino e muratore per il resto della giornata”, racconta.
Torniamo al dopoguerra. “C’era la Piaggio in piena attività, ci lavoravano migliaia di persone che poi spendevano i soldi in città. Molti affittavano le proprie abitazioni ai turisti, e nei mesi estivi andavano a dormire nei magazzini. C’era, insomma, la voglia di fare, di guadagnare per costruire un futuro, non solo per accumulare”.
La dimostrazione era il fermento, mondano e culturale, che si viveva: “All’epoca c’erano sei sale cinematografiche, sempre affollate, e il cinema è cultura, oggi non ne è rimasta nessuna.
Per non parlare delle sale da ballo e dei dancing, la gente andava a ballare perchè voleva divertirsi, dimenticare le ristrettezze e gli orrori della guerra.
Oggi tutto è cambiato, Final Marina è diventata turistica, diversa da un tempo, ma ha ancora grandi tesori da scoprire e riscoprire”, conclude Alonzo.
