UN MONDO PURA IMMAGINAZIONE
A CURA DI PAOLA IACONA
“Vivere a Finale Ligure è incredibilmente stimolante dal punto di vista creativo”. E se a dirlo è un illustratore e autore per l’infanzia del calibro di Sergio Olivotti c’è da fidarsi.
Laureato in architettura a Genova e da 20 anni docente di progettazione grafica nelle scuole superiori, Olivotti è approdato solo in tempi più recenti al mondo dell’editoria per ragazzi, dove oggi riversa gran parte della sua energia e creatività. Una fantasia geniale e prolifica, la sua, visto che solo nel 2022 dalla sua matita sono usciti La Palisse (Chocolat! Editions), Otto e Rino (Glifo editore), Metamorfosi (Sabir editore), Dove sei, mostrino Pino? (Rizzoli) e Il Signor Cerotto (Coccolebooks). Personaggi ironici e surreali e mondi onirici e colorati nascono dalla sua immaginazione, ma un po’ anche dalla sua vita quotidiana, guardata sempre con un sorriso, e confluiscono nelle pagine dei libri.
“È inevitabile trovare ispirazione in questo territorio meraviglioso, su cui mi affaccio ogni giorno, dalle vetrate sul mare della mia casa” racconta. “La vita in provincia lascia spazio per esercitare fantasia e creatività. In assenza di una formazione artistica accademica, è anche grazie a questa dimensione, tranquilla e raccolta, che ho avuto la possibilità di sviluppare un segno diverso, di non essere omologato e di dare espressione al mio animo più fanciullesco e sognante”.
Anche se le sue radici sono in parte friulane (suo nonno è tra i fautori del consolidato gemellaggio di Finale Ligure con la cittadina di Coseano, in provincia di Udine), c’è tanta Liguria nell’immaginario di Olivotti. “C’è il mare nelle illustrazioni che ho realizzato per il video e il libro dedicati da Fabrizio Casalino allo scioglilingua genovese Noe Nae Noe. I gatti liguri – anche i miei Lola e Gordo – sono spesso protagonisti dei miei lavori, come nello Zooablatore e nelle carte gioco di Un viaggio gattesco. E poi i gabbiani, che mi affascinano, perché oltre alla proverbiale cattiveria, sanno essere tra loro molto collaborativi”.
Il suo lavoro lo porta su è giù per lo stivale ma alla fine Sergio Olivotti torna sempre a Finale. “I finalesi tornano sempre” commenta. “Sarà la nostra natura atavica di pescatori. Partiamo, giriamo il mondo, ma poi ritorniamo sempre a casa. E poi qui a Finale abbiamo la possibilità, unica, di incontrare il mondo tutto l’anno. Anche grazie all’outdoor, qui ci sono occasioni straordinarie di scambio internazionale e multiculturale. È una grande ricchezza, che forse abbiamo solo noi”.
Finalborgo, in particolare, è cuore pulsante dell’outdoor, ma anche affascinante calamita per artisti. “La bellezza attira sempre” dice con semplicità Olivotti. E unisce. Visto che qui nascono collaborazioni belle, all’insegna della creatività. Come il progetto Rebighi e Tapulli di Arti.ficio: una serie di capi di abbigliamento ecologici e sostenibili, realizzati da Italia Furlan con tessuti riciclati, illustrati con i disegni dal tratto inconfondibile di Olivotti. O come quella con un altro artista, Nicola Oliveri, finalese d’adozione, che ha dato origine alla recente mostra Bisticcio (dal 17 settembre al 18 ottobre a Finalborgo) e oggi colora con un’esposizione di manifesti il sottopasso ferroviario di via Brunenghi a Finalmarina. Ma anche quella con Natalia e Stefano e il loro studio “Il Fotografo di Finalborgo” (loro le foto che illustrano questo articolo, ndr). “Insomma, c’è uno straordinario movimento di idee, dentro e fuori la provincia, che alimenta l’inventiva” conclude Olivotti.
Ed è così che qui a Finale Ligure realtà e fantasia riescono felicemente a convivere e danno vita a un mondo perfetto, per grandi e piccoli sognatori.