IL TURISMO CHE VERRA’
Sta terminando un anno difficile, ma importante per la grande capacità dimostrata da Finale di proporsi e costituire la destinazione scelta da molte persone, che sono giunte da noi provenendo da molti paesi per percorrere il nostro territorio, vivere i nostri borghi storici, apprezzare le nostre spiagge, raggiungere le nostre rade e vivere il nostro mare.
Si tratta sicuramente di un esito molto positivo per un territorio che è stato in grado di proporsi nelle sue molteplici declinazioni: da un paesaggio naturale ancora in larga misura incontaminato e ricco di suggestioni, alla possibilità di sperimentare intense emozioni percorrendo sentieri e scalando falesie aperte su una valle o che piombano direttamente tra le onde del mare, ad una accoglienza capillare e mai banale.
A questi aspetti, si aggiungono le valenze di un paesaggio culturale, che sicuramente è in grado di rendere unico il nostro territorio e segnare la differenza nei confronti di tanti luoghi verso i quali si rivolge la richiesta turistica e sportiva.
Così ci auguriamo che il 2023 non solo confermi questo trend positivo di un turismo con presenze molto diversificate nelle sue motivazioni, ma anche sempre più attratto da un patrimonio culturale che rende il Finale un territorio veramente unico, con le sue proposte archeologiche, monumentali e artistiche.
Il prossimo anno dovrà entrare nella sua fase attuativa anche l’importante progetto di riqualificazione dell’area naturalistica e paesaggistica del Promontorio di Varigotti, finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e finalizzato al recupero di uno dei siti di più grande attrattiva del Finalese per la sua biodiversità e importanza storico-archeologica.
Sicuramente la promozione e valorizzazione del patrimonio culturale richiede un’attenta cura e molta attenzione, iniziando da una comunicazione dei suoi contenuti, così come è stato fatto in questi anni grazie a importanti progetti – in primo luogo il Museo Diffuso del Finale MUDIF – e alle competenze di molti qualificati professionisti.
In particolare, i progetti per il 2023 dovranno comprendere la riapertura e valorizzazione di un monumento iconico per il Finale, qual è Castel Gavone con la splendida Torre dei Diamanti, a conclusione degli interventi in corso di riqualificazione funzionale e messa in sicurezza dell’area.
Ma altri temi e nuove prospettive di lettura saranno sicuramente proposti ai futuri visitatori e alla Comunità locale. Essi saranno incentrati su quella straordinaria stagione storica e artistica costituita dal Sei- e Settecento finalese, segnato dalla presenza della Corona di Spagna e dall’inglobamento dell’antico marchesato nel Dominio politico e soprattutto culturale della Repubblica di Genova.
Ma in una continua ricerca di nuovi temi e proposte culturali, il prossimo anno vedrà anche una apertura verso gli orizzonti artistici del Novecento, con il rapporto che si creò tra la Pietra di Finale e uno dei più grandi artisti italiani tra le due guerre, Arturo Martini.
Sicuramente anche il Finale svolse un ruolo importante nelle fasi più recenti delle nostre vicende artistiche, legate ai protagonisti del suo rinnovamento urbanistico, come Pietro Paolo Bonora e Giuseppe Denegri, ma anche a una figura di militare, come il generale Enrico Caviglia, al quale dedicarono proprie opere importanti artisti del Novecento italiano.
Eugenia E Giovanni Murialdo, Museo Diffuso del Finale-MUDIF