NEL FINALESE LA CULTIVAR AUTOCTONA È LA COLOMBAIA CONOSCIUTA E APPREZZATA GIÀ DALL’ANTICHITÀ
Olio, ambasciatore mondiale della dieta mediterranea
L’olio, prezioso, ambasciatore mondiale della dieta Mediterranea, patrimonio immateriale dell’Umanità secondo l’Unesco, racconta una storia antica.
In Liguria, dove la terra è stata disegnata dall’uomo con i muretti a secco, fatti di pietre, sangue e sudore, l’olio ha un valore ancora più grande.
A Finale Ligure, soprattutto alle Manie, nelle vallate lungo lo Sciusa e nella frazione di Perti, gli oliveti, molti secolari, ospitano le cultivar Taggiasca, Pignola (ma qui è chiamata feìn, dal vicino Comune di Feglino) e Colombaia.
Un mix di grande sapore, garantito con la Dop, e che in più fa bene alla salute.
La storia, che si intreccia con la leggenda, narra che la coltivazione dell’olivo nel territorio del Finalese ed in particolare a Varigotti fu introdotta secondo lo storico Mabillon (Annales bénédictines, VI, n. 145) nel 1125 e la Colombaia pare fosse la varietà autoctona.