Un simbolo di rinascita, nella Cappella Oliveri
a cura di MUDIF Museo Diffuso del Finale
Nel cuore di Finalborgo, il Complesso monumentale di Santa Caterina è tappa obbligata per le famiglie: imperdibili la visita al Museo Archeologico del Finale, che ha sede proprio qui, ma anche una sosta all’ombra dei suoi chiostri.
Non tutti, però, sanno che all’interno dell’attuale Auditorium c’è un altro piccolo gioiello nascosto tutto da scoprire. È la Cappella Oliveri, custode di un prezioso ciclo di affreschi trecenteschi, che raccontano la vita di Maria e Gesù.
Tra i tanti dettagli decorativi delle diverse scene, c’è anche un particolare simbolo di primavera e rinascita, da provare insieme a individuare. Si tratta di una mandorla.
L’albero di mandorlo è il primo a fiorire in primavera e ha origini molto antiche: nella tomba del faraone Tutankhamon sono stati ritrovati alcuni resti di mandorle provenienti dall’oriente e da lì diffuse in tutto il Mediterraneo, compresa l’Italia. Dal mito greco di Fillide e Acamante fino al Medioevo, la mandorla continua a essere un simbolo molto particolare, che muta di uso e di significato a seconda dell’epoca.
In ambito cristiano, ad esempio, è famosa la Mandorla Mistica, rappresentata sia in architettura, nelle lunette portali, sia in pittura, quadri e miniature. Simbolo a forma ogivale, la mandorla mistica si ottiene sovrapponendo due cerchi aventi lo stesso raggio, che, intersecandosi nel centro, formano due piccoli archi speculari.
Questi possono rappresentare i due mondi su cui si basa la creazione dell’Universo, cioè quello divino e quello umano, unione indissolubile tra spirito e carne, luce e ombra, bene e male, una dualità che lega a doppio filo le nature dell’uomo in un’eterna altalena ad equilibrio precario.
Nella Cappella Oliveri, questo simbolo si riconosce nella scena che narra la morte della Vergine, dove troviamo Cristo che tiene in braccio la Madonna, qui rappresentata come una bambina: entrambe le figure, infatti, sono inserite proprio dentro una mandola, sorretta da Cherubini.
Per chi vuole scoprire questo e altri particolari dello splendido ciclo di affreschi, il calendario delle visite alla Cappella Oliveri è consultabile qui.