EMOZIONI INVERNALI NEL PAESAGGIO CULTURALE DEL FINALE
a cura di MUDIF Museo Diffuso del Finale
Il paesaggio del Finale riserva le sue intense emozioni anche durante l’inverno, quando il sole è più basso sull’orizzonte, le giornate sono più brevi e cambiano le tonalità delle luci.
Una delle emozioni più vive che può essere provata percorrendo le nostre alture nelle prime ore delle albe invernali più terse è sicuramente quella di cogliere, sull’orizzonte marino, l’inconfondibile profilo della Corsica che si staglia su uno sfondo ammantato nei colori rossi dei primi raggi solari.
È un vissuto che porteremo dentro di noi per sempre, in una percezione visiva che ci ricollega alle persone del passato, quando le navi che percorrevano le acque del Mar Ligure raggiungevano l’isola in una traversata fatta di esperienze e di conoscenze empiriche della navigazione, solo in epoca recente supportate dalle prime bussole e dagli altri strumenti nautici.
Erano contatti legati a un’economia di scambio, basata su imbarcazioni di non grande cabotaggio, che portavano nei porti liguri i prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento insulare, quali in primo luogo i formaggi, esportando botti e legnami.
Ma le emozioni legate al mare invernale, che non è fatto solo di grandi onde e mareggiate che, come in antico, talora ancora arrivano a lambire le case addossate sulle spiagge, possono essere vissute anche percorrendo quei sentieri che seguono le cime delle falesie marine.
Così potremo cogliere le prime luci dell’alba dalla Grotta dei Falsari, aperta nella parete di Capo Noli, o vivere un mare e un cielo fatti più di grigi che di blu, camminando lungo il “sentiero del pellegrino” sopra alle alte pareti del litorale di Varigotti , con la vista sull’antico porto nella rada naturale, protetta dalle libecciate dal promontorio dove sorgeva il castello bizantino, prima, quello medievale legato ai Del Carretto, in seguito.
Giungeremo infine alla sommità di Capo Noli, occupata dal Semaforo, nome che deriva dal sistema di comunicazione ottica creato nel periodo napoleonico per trasmettere messaggi di collina in collina e di capo in capo da Parigi fino a Genova. Da qui la vista spazia su un mare invernale, sicuramente diverso, molto più cangiante rispetto a quello estivo, ma ugualmente ricco di emozioni