Feste tra passato e presente
a cura di MUDIF Museo Diffuso del Finale
Il 25 dicembre e il 1° gennaio sono date ben conosciute e tanto attese, specialmente dai bambini, come occasione per festeggiare Natale e Capodanno.
Se torniamo indietro al tempo dei Romani invece, le due date coincidevano! Il Natale infatti, “natalis solis invicti”, segnava il ciclo del nuovo anno, che per loro iniziava il 1° gennaio, al termine delle feste dei saturnali. Queste erano caratterizzate da grandi celebrazioni in onore del dio Giano, da cui trae origine il nome del mese gennaio.
Giano, il cui nome ianus significa letteralmente “porta”, fu divinità tipicamente italica e latina e presiedeva il passaggio tra l’anno vecchio e quello nuovo. Anche chiamato Dio Bifronte era rappresentato con due facce, una rivolta verso il passato e una verso il futuro. Non era infatti possibile intraprendere nessuna impresa militare e commerciale o di lavoro, sia pubblica che privata, senza aver chiesto il suo favore. Egli proteggeva anche il principio della vita e per estensione anche la nascita del mondo e di tutte le creature.
Durante le feste saturnali, i Romani erano soliti scambiarsi doni di qualsiasi tipo, consuetudine rimasta in uso anche nelle nostre feste natalizie.
Con l’avvento del cristianesimo, questi riti pagani vennero ammantati dalla liturgia cristiana e la festa del “sole invicto” fu sostituita dalla celebrazione della nascita di Cristo, portatore di luce.
Il Museo Archeologico del Finale conserva un’importante collezione numismatica, che va dal periodo delle guerre puniche fino ai periodi più recenti, all’interno della quale è possibile ammirare una moneta in bronzo di età repubblicana con l’effige del Giano Bifronte.