Mare, eterna risorsa del Finale
a cura di MUDIF Museo Diffuso del Finale
Una delle attività più importanti di approvvigionamento delle risorse, già in epoca preistorica, è la pesca. Per questo motivo la Caverna delle Arene Candide rimane uno dei siti archeologici più rilevanti a livello europeo, grazie alla sua posizione a strapiombo sul Mar Ligure.
Durante le attività di scavo, sono state rinvenute notevoli quantità di conchiglie e di resti ossei di pesci marini in buono stato di conservazione, che ci hanno fornito utili elementi per conoscere quali tipi di risorse alimentari potevano essere sfruttati dalle comunità neolitiche vissute circa 7mila anni fa, attraverso attività di pesca.
Le tecniche purtroppo non sono note, ma gli addetti a questa attività erano potenzialmente già in grado di allontanarsi dalla riva con piroghe monossili, di calare nasse in vimini, reti e incannucciati e di utilizzare lenze.
Per quanto riguarda le conchiglie marine, sono state individuate circa 40 specie, in gran parte patelle, che potevano essere raccolte con estrema facilità sui massi semi-sommersi e sulla “beach rock” del litorale antistante.
Queste popolazioni costiere trovarono quindi nei prodotti del mare un interessante apporto dietetico, proseguendo forse in parte quello stile alimentare proprio delle comunità indigene, basato ancora su caccia, pesca e raccolta.
Infatti, lo studio delle ossa del Giovane Principe, vissuto circa 28mila anni fa durante il Paleolitico superiore, ha messo in luce come nel suo ultimo anno di vita l’apporto di proteine fu per circa un quarto di origine marina!
Per scoprire di più sul passato del territorio finalese: www.mudifinale.it