Il castello dei Del Carretto a dominio del Finale

a cura di MUDIF Museo Diffuso del Finale

Castel Gavone tra il Medioevo e l’Età moderna fu la prestigiosa residenza fortificata della nobile famiglia dei marchesi Del Carretto, signori del Finale.
Gli imponenti resti del castello, sopravvissuti alla distruzione genovese del 1715, dominano ancora oggi il Borgo medievale del Finale.

Il castello, menzionato per la prima volta nel 1188, sorse probabilmente nel XII secolo, quando si organizzò il potere feudale nel Finale. Nei documenti medievali il castello è identificato col termine di “caminata”, cioè una dimora fortificata su più piani, costruita in pietra e dotata di camini nella parte residenziale, con una loggia che si apriva al piano terreno.Nel Medioevo il castello gradualmente si ingrandì per ospitare i diversi componenti della famiglia marchionale, spesso animata da aspri e violenti contrasti tra i suoi membri.

Nel Quattrocento, al culmine della Guerra del Finale tra Genova e Galeotto Del Carretto (1447-1450), il castello fu occupato col tradimento da mercenari genovesi. Galeotto riuscì a fuggire calandosi dalle mura del castello e trovò rifugio in Francia, dove morì nei mari della Bretagna. Pochi mesi dopo, l’esercito genovese occupò anche il Borgo del Finale, ordinando la demolizione delle mura e delle sue case. Ma nel dicembre 1450, Giovanni I Del Carretto riuscì a riconquistare l’antico feudo e ricostruì Castel Gavone e il Borgo.

Il castello quattrocentesco era incentrato su un cortile interno con un colonnato, una cappella dedicata a San Giorgio, una scala posta sul lato settentrionale del cortile che dava accesso al piano superiore, dove si sviluppavano gli ambienti residenziali della famiglia marchionale e gli spazi di rappresentanza.

Intorno al 1490, il castello fu dotato della splendida “torre dei diamanti” caratterizzata dal particolare bugnato piramidale lavorato “a punta di diamante” in Pietra di Finale, uno dei più originali esempi di architettura militare del periodo: il castello medievale era ormai diventato una prestigiosa dimora rinascimentale.

Nel Cinquecento, con l’introduzione di sempre più potenti artiglierie negli eserciti dell’epoca, le alte murature verticali della fortificazione medievale erano diventate estremamente vulnerabili ed esposte ai colpi di bombarde e cannoni. A protezione del nucleo centrale del castello, fu così costruita una possente cinta muraria esterna, con quattro grandi torri cilindriche poste negli angoli.

Gli assedi e i bombardamenti subiti nella seconda metà del XVI secolo, seguiti dalla vendita del Marchesato alla Spagna nel 1602, segnarono la decadenza del castello.

Con l’acquisto del Finale da parte della Repubblica di Genova nel 1713, le sue sorti furono segnate: il piccone e le mine si accanirono sull’antica pietra che fu ridotta ad un rudere da quale prelevare arredi architettonici e materiali da costruzione.

In previsione di una prossima riapertura al pubblico, nell’ambito del progetto MUDIF finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, sono state risistemate le aree di accesso e i percorsi interni con il posizionamento di pannelli illustrativi delle vicende del castello.

Scopri le fasi di costruzione di Castel Gavone in 3D

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