La grande committenza dei Del Carretto e un paesaggio rinascimentale

Tra la metà del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento, l’ascesa della famiglia dei marchesi Del Carretto sulla scena politica italiana ha reso il Finalese uno dei punti di riferimento dell’architettura rinascimentale in Liguria.

La riconquista del feudo da parte di Giovanni I Del Carretto dopo la disastrosa Guerra con Genova del 1447-49, portò alla rapida ricostruzione di Castel Gavone e di Finalborgo, cinto da alte mura nelle quali si aprivano nuove porte urbane. Porta Testa, sul lato occidentale dell’abitato, è datata al 1452.

Negli anni successivi fu ricostruito il Palazzo del Tribunale, con la lunetta scolpita raffigurante le Quattro Virtù Cardinali (1462), mentre su una torre delle mura fu eretto il bellissimo e originale campanile ottagonale della chiesa di San Biagio (1463 circa).

Sempre a Giovanni I e a sua moglie Viscontina Adorno si deve uno dei più splendidi esempi di architettura rinascimentale in Liguria: è la chiesa di NS di Loreto a Perti, detta anche “dei cinque campanili”, realizzata secondo un modello concepito per la Firenze medicea o la Milano sforzesca, qui calato tra gli ulivi in un suggestivo paesaggio rurale.

Sempre alla committenza carrettesca si devono altri significativi esempi di architettura rinascimentale del Finale di fine XV secolo, con chiari riferimenti all’ambiente artistico lombardo, come la chiesa di San Sebastiano a Perti (1490 circa) e i due ampi chiostri del convento domenicano di Santa Caterina a Finalborgo (fine XV secolo).

Infine, la Torre dei diamanti in Castel Gavone, divenuta un simbolo del Finale, costituisce uno splendido esempio dell’architettura militare italiana sui modelli proposti dal senese Francesco di Giorgio Martini. La particolare forma “a goccia” della torre è ulteriormente esaltata e resa unica dal magnifico rivestimento con blocchi in Pietra di Finale lavorati a “punta di diamante”, che conferiscono un luminoso movimento di luce alle sue superfici.