LA RIVISTA DI FINALE LIGURE

N° 34
EDITORIALE

FINALE A NOVEMBRE, ITINERARI PER PERDERSI E RITROVARSI

DI FEDERICO ALBERTO

Ogni stagione a Finale ha le sue ragioni, e Finale ha le sue ragioni in ogni stagione. In autunno si gode spesso del mare più bello e limpido di tutto l’anno; del fresco pungente che invita al trekking e a riprendere i percorsi con la MTB, cross country, enduro, o e-bike, a seconda di gusti e attitudini. A novembre è bello vedere l’azzurro del mare e del cielo che si incontrano all’orizzonte attraverso gli scorci dei sentieri e, nelle giornate più calde, permettersi il lusso di prendere il sole sulla spiaggia, al riparo dal vento, magari nella cornice unica della Baia dei Saraceni di Varigotti.  

A Finale Ligure, novembre regala sorprese inaspettate: un fascino che non si interrompe mai, fino alla Corsica che si affaccia a salutare oltre il mare. Ospiti e escursionisti lasciano il passo alla natura d’autunno che, nell’entroterra unico del finalese, torna l’indiscussa protagonista.  

Novembre, a Finale come altrove, è il mese della pace, del silenzio e dei viaggiatori. Quello della scoperta delle frazioni, dei paesi, dell’entroterra che si spinge nelle profondità interne delle valli e sui valichi delle Alpi liguri. Strade panoramiche da percorrere in macchina o in moto, a ritmo lento, godendo dei colori dorati del paesaggio che si lascia respirare con gli occhi, scoprendo ristoranti, locande e osterie che lungo il percorso offrono ospitalità e gusto legati alla tradizione culinaria ligure. Una cucina più di terra che di mare: la verdura dell’orto, il cinghiale e il coniglio, la cima e le lumache, la trippa alla genovese. I ravioli al tocco, il minestrone. E si potrebbe continuare, perché la cucina ligure della tradizione, specialmente di terra, va ben oltre la focaccia e le trofie al pesto, ed è ancora in parte da scoprire.  

Ma dopo pranzo il giro non è finito. La pace degli altipiani silenziosi: le Manie, Caprazzoppa, San Bernardino. Il Colle del Melogno, con i resti del forte Napoleonico, 1028 mt sul livello del mare, una passeggiata alla faggeta della Barbottina, poi Calizzano e Bardineto. I funghi e le castagne. Il fuoco acceso delle taverne dove fermarsi a far merenda con i fugassin. Un invito a lasciarsi guidare dalla strada, per un week end diverso, rigenerante e genuino, tra gusto e benessere, magari fermandosi a dormire in un agriturismo, per riscendere la mattina dopo sulla costa o visitare le Grotte di Borgio e di Toirano, il bellissimo centro storico di Albenga o quello di Savona, città sospesa tra Medioevo, Ottocento e Liberty, con la monumentale fortezza del Priamar e il nuovo Museo della Ceramica.   

Come scriveva il poeta ligure Giorgio Caproni: “L’ultima mia proposta è questa: se volete trovarvi, perdetevi nella foresta”.

E allora, buona lettura, ma soprattutto, buona scoperta. 

 

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